Ci siamo.
Sembra impossibile ma è così. Anche il liceo è arrivato alla fine.
È finito il tempo delle interrogazioni, dell’intervallo e delle interminabili
giornate di scuola.
È finita una fase della nostra vita, importante e indimenticabile.
È finito un percorso, fatto di scale da salire di corsa, (o ascensori presi di
nascosto), lezioni imparate, arrampicate vertiginose, discese all’inferno e
ritorno alla luce.
Sono stati anni di rinunce e compromessi, sacrifici e scelte. Abbiamo costruito
pezzo per pezzo ciò che siamo oggi.
Siamo diventati grandi, più o meno consapevolmente siamo gli ometti del domani,
un domani sempre più vicino e sempre più vasto. Al di là delle nozioni
assimilate, grazie ai professori che ormai sono quasi una seconda famiglia,
quello che importa davvero è l’aver imparato a vivere e a stare con gli altri,
ad affrontare il mondo caotico che c’è la fuori.. è arrivato il momento di
toccare l’asintoto e superare i nostri limiti: inizia una nuova sfida.
Perché cambia la vita ragazzi, e cambia davvero. Questi giorni tutti uguali,
con la sveglia alle 6, puntuale e assordante con quel “NA-NA-NA COME ON” che
ormai sento anche quando la sveglia non suona, quelle mattine passate sui
banchi, dentro quella stanza che racchiude ogni certezza, costruita dalle
emozioni che tanti ragazzi prima di noi, e come noi, hanno provato.. E’
arrivato il momento di cambiare, di scegliere la nostra rotta, e nonostante
l'abisso che ci si apre davanti, l’angoscia di kierkegaard non dovrà mobilitare
i nostri passi.
Abbiamo camminato tanto, insieme e da soli, di giorno e di notte, con il sole e
con la neve, sulla sabbia..proprio come quella che per i 100 giorni è stata
incisa dalle nostre mani fragili, insicure nel tracciare una cifra che in
fondo, per quanto importante, non potrà mai esprimere davvero il nostro
valore.. eppure è con quel numero che si chiude il nostro percorso. Un numero:
come una fotografia che non riesce a riportare l’essenza della persona.. come
il numero delle scarpe, che non racconta i tragitti affrontati fino a consumare
la suola..
E tra poco lotteremo per questo numero, di nuovo, insieme, tutti con la stessa
determinazione, tutti con la stessa paura. Simili, ma diversi. Come sempre.
Guardatevi attorno, pensate ai compagni, ascoltate l’eco dei corridoi. Pensate
ai muri, ai banchi. Ricordate i pianti, i litigi, le risate. Quanto vale tutto
questo? Voltatevi indietro, per un istante. Anche voi, grandi rocce: anche voi
che prendete tutto alla leggera, che fate gli insensibili e gli spacconi:
guardate cosa avete fatto, chi siete diventati, cosa lasciate dentro
quell’edificio (ormai insopportabile). Sono stati anni di arrivi e di partenze,
incontri e perdite. [Dico di nuovo: la teoria del colino vale sempre :P]
Fermatevi un attimo e pensate al vostro compagno di banco, alla persona che sta
dall’altra parte della classe, a quella con cui siete amici ormai per la pelle.
Pensate poi a colui (o colei) che non avete tollerato, che non avete conosciuto
abbastanza, a quella persona con cui pensate di avere tanto in comune, a quella
che vorreste non perdere mai.
Riprendete ulisse con la sua orazione picciola, cicerone con il suo vir bonus
dicendi peritus, la dialettica logica e ontologica di hegel.. ricordate
questo, e molto altro..
fiumi di inchiostro sono scivolati sulle righe e i quadretti, le penne si sono
asciugate lentamente, tra scarabocchi e compiti senza fine, tra le pagine di un
quaderno che ormai non è bianco: abbiamo scritto parte della nostra storia, le
pagine sono state girate una per una, come i petali di una girandola in un
pomeriggio di vento.
La clessidra sta sgocciolando gli ultimi granelli di sabbia..
Per questo ho scritto queste poche righe, di getto, di corsa, perché tempo non
ce n’è ..però arrivati alla fine di un percorso non si può non guardarsi indietro e
capire cosa abbiamo fatto, dove siamo andati, e dove vogliamo andare.
Ci siamo districati nella selva oscura, ci siamo persi, abbiamo sofferto, ma
abbiamo riso insieme, condividendo molto di più di un bianchetto..
E' stata dura eppure siamo tutti, qui a stringerci così, però quel batticuore
non ci lascia mai..bisogna ancora lavorare tanto, la strada è lunga ma la
grinta c'è!
Chi siamo noi? Probabilmente l’esatto opposto degli eroi: siamo semplici
liceali dell’ultimo anno, ognuno con il proprio carattere, il proprio zaino da
portare sulle spalle, i propri limiti da superare e spigoli da levigare..
La rabbia, l’amore, l’impegno sono tutte cose che ci hanno fatto crescere, e
porteremo sempre con noi ogni piccola sfumatura di questi anni, che una famoso
cantante continua ad esaltare come i migliori della nostra vita
Probabilmente il cemento che ci tiene uniti non sarà abbastanza forte da
superare la coltre del tempo, prenderemo strade diverse e i rapporti non
continueranno con tutti..
Quello che voglio semplicemente dirvi è che, avvocati, ingegneri, medici,
ricercatori, professori, presidenti, piloti, commessi, spazzini, pittori:
chiunque diventerete, ricorderete la vostra classe quando ancor sana e snella solea danzar
la sera intra di quei ch'ebbe compagni dell'età più bella.
Si accendono le luci qui sul palco, ma quanti amici intorno che mi viene voglia
di cantare.. forse cambiati, certo un po' diversi ma con la voglia ancora di
cambiare..